Deposito

Profeta inturbantato

di Scultore lombardo

Cronologia: Fine del XIV-terzo quarto del XV secolo

Misure cm: 100 × 29 × 13

Materia e Tecnica: Marmo di Candoglia a tuttotondo

N. Inventario: DST2

Raffigurante un “Profeta inturbantato”, la scultura in marmo di Candoglia è databile tra la fine del Trecento e il terzo quarto del Quattrocento. Proveniente da una guglia del fianco meridionale, si trova oggi nei depositi della Veneranda Fabbrica.

Il “Profeta” è rappresentato come un uomo maturo dalla corta barba bipartita, ricoperto fino ai piedi da una tunica e avvolto in un manto.

La figura, caratterizzata da un turbante da cui scende posteriormente un lembo di stoffa, trattiene con entrambe le mani (la sinistra è rivestita dal manto) le estremità di un cartiglio, srotolato ma privo d’iscrizioni.

Per quanto riguarda il versante stilistico, gli studiosi hanno osservato che l’impostazione della figura, rigida e come racchiusa in un bozzolo, possa far ipotizzare il riuso di una precedente scultura trecentesca: quest’ultima forse proveniva da una delle antiche basiliche antecedenti al Duomo (Santa Maria Maggiore e Santa Tecla), oppure era stata realizzata nelle primissime fasi del cantiere della Cattedrale e poi messa da parte a opera di uno scalpellino lombardo, che ne avrebbe aggiornato il panneggio per renderla più vicina alle altre sculture quattrocentesche che popolavano la guglia del “Profeta inturbantato”.

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